La saga de “L’Attraversaspecchi”

Ho scoperto la saga della scrittrice francese Christelle Dabos molto casualmente mesi e mesi fa navigando pigramente su internet. Ignara del fatto che il primo volume fosse già stato tradotto, mi ero ripromessa di leggerlo in francese così ripassare un po’ la lingua e leggere qualcosa di diverso dal solito.
Ovviamente tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare, soprattutto considerando che l’ultima volta che ho letto un libro in francese era il 2014 e ho dovuto farlo per un esame di letteratura. In buona sostanza, nonostante la curiosità, la pigrizia ha avuto la meglio.

Però ho la fortuna di avere un’amica che conosce i miei gusti letterari e che lo scorso giugno per il mio compleanno mi ha regalato il primo libro della saga, Fidanzati dell’inverno.
Chiaramente si potrebbe pensare che mi sia fiondata tra le pagine di questo libro, ma no, non è stato così. Mancava un mese al matrimonio e pensavo a tutto fuorché leggere. Anzi, in realtà avevo deciso di iniziare a leggerlo proprio la sera prima del matrimonio, ma per ovvi motivi mi sono fermata alla seconda pagina del primo capitolo.

L’ho recuperato mesi dopo, in autunno, in un momento in cui facevo fatica ad appassionarmi alle letture che sceglievo e più in particolare al libro che era stato scelto per il video-incontro del gruppo di lettura.

Da lì è stato amore profondo e incondizionato 😀 Ma vediamo di che si tratta.

Trama

Fidanzati dell’inverno si apre facendoci subito conoscere Ofelia. Lei è un’animista con il potere di leggere il passato degli oggetti. Non solo: può anche spostarsi attraverso gli specchi.
Lavora al museo di Anima, e dopo aver rifiutato due volte un matrimonio combinato, stavolta deve accettare di sposare un uomo venuto da lontano, un matrimonio che la porterà a conoscere personaggi bizzarri e visitare luoghi sempre più incredibili.

Non voglio dire molto altro della trama, anche perché giunta ormai all’ultimo libro della saga rischio di anticipare erroneamente informazioni contenute più in là nella storia.

Il mondo in cui vive Ofelia ha davvero elementi Steampunk e Belle Èpoque come affermato in copertina e la trama si snoda con dinamiche che ricordano saghe come Harry Potter , Hunger Games o La Bussola d’Oro. È la prima volta che certi annunci si rivelano veritieri!

Perché leggere questa saga

È vero che la lettura è una questione soggettiva, ma credo che questa saga abbia il potenziale di attrarre un pubblico variegato.

Innanzitutto emerge da subito che Ofelia, la protagonista, è una ragazza comune. È vero, sa attraversare gli specchi ed è una lettrice, ma per il resto è una persona qualsiasi che nasconde un carattere determinato sotto un’esteriorità che lì per lì non definirei carismatica. Non è un antieroe, è solo che non sente mai l’esigenza di dimostrare nulla a nessuno. Spesso subisce l’esuberanza della madre, della sorella e di altri personaggi che si incontrano nel corso della saga, ma non dà mai l’impressione di essere una sconfitta, piuttosto sembra parecchio resiliente.

La scrittura sa essere suggestiva e non imbocca mai il lettore. Si riesce ad avere il quadro completo di questa Terra anomala non più divisa in continenti senza che l’autrice scenda in descrizioni particolareggiate. L’elemento fantastico si combina in modo quasi naturale con il tutto, certo in modo diverso da Harry Potter dove la magia aveva delle strutture estremamente razionali, ma resta delicato e a tratti marginale, cosa che potrebbe rendere questa una lettura idonea anche a chi non va matto per il genere fantastico.

Inoltre – e questa è un’opinione molto personale e soggettiva – ho provato di nuovo il piacere di non potermi staccare dal libro, come quando da ragazzina invece di fare i compiti leggevo i libri di Harry Potter. Non che da allora non abbia più letto niente di eccezionale, oltretutto per me uno dei capolavori insuperabili della letteratura contemporanea è I Pilastri della Terra di Ken Follett, che mi ha dato davvero una dipendenza dalla sua lettura.
È una combinazione tra la nostalgia degli anni di Harry Potter, sicuramente rievocata da tanti elementi che la saga de L’Attraversaspecchi ha in comune con lui, e una storia che è davvero accattivante e originale.

Chi invece temesse di trovarsi di fronte all’ennesimo young adult (genere che comunque ha le sue chicche), facendosi magari ingannare dalle copertine tanto colorate o semplicemente dalla loro collocazione nelle librerie, può star tranquillo. D’altronde la e/o pubblica Elena Ferrante e Eric Emmanuel Schmidt, se ha scelto di portare l’Attraversaspecchi in Italia sarà perché lo ritiene un prodotto valido e in linea con le sue scelte editoriali. Inoltre, Ofelia non è un’adolescente, sarebbe più una millennial. Nei libri sono presenti molti temi considerati più “adulti” e ci sono forti riferimenti alla storia francese, sebbene siano ben celati da queste ambientazioni bizzarre.

Infine, prima di intraprendere questa lettura, un’amica aveva detto che la storia andava peggiorando di libro in libro e ammetto che per un po’ mi sono sentita parecchio influenzata da questo giudizio. Per quanto mi senta di dover concedere che il primo libro resta sicuramente il più bello, credo che sia un giudizio molto soggettivo e non verità assoluta. L’unico vero difetto che ho riscontrato di volta in volta è che ogni libro ha un inizio un po’ lento, ma se gli si dà un po’ di fiducia saprà ritagliarsi uno spazietto nella vostra memoria.

Mi piacerebbe conoscere altri pareri su questa saga, sia da chi l’ha letta che da chi vorrebbe ma non l’ha ancora fatto. Vi è piaciuta? O perché vi incuriosisce? 😉

Come al solito, buona lettura! 😀